lunedì 22 settembre 2014

APProved by motorfreAkers… LOOSA.




PRIMA DI TUTTO QUELLO CHE
ORA SI CHIAMA KUSTOM KULTURE

“Fin da bambino ho avuto la passione per moto-chopper, macchine americane, auto strane e tutto ciò che si muove sulle ruote. Dal 1986 una volta al mese, iniziai a comprare nelle edicole che vendevano stampa estera tutto quello che riguardava i choppers, riviste come Easyrider, Supercycle, Hawgs, Iron Horse... mettevo i soldi da parte perché costavano molto. Ma un estate del 1987 ad Amsterdam scoprii qualcosa che mi era totalmente nuovo e strano: io ed il mio amico Marco Teatro girando per le vie di Amsterdam scoprimmo un negozio di fumetti underground, andammo subito nella sezione americana dove c'erano i noti fumetti dei Freak Brothers. In uno stato veramente fluttuante ci sedemmo... sì! perché questo shop era come una biblioteca, ti potevi sedere e consultare; iniziammo a sfogliare dei fumetti a noi nuovi, mentre leggevamo e guardavamo, ogni tanto ci fissavamo negli occhi con stupore, cercando di capire cosa avevamo tra le mani nonostante fossimo già competenti nel campo ed abituati ai disegni estremi sotto le tavole da skateboard... Ma questi erano diversi, con stupore vedevamo disegnati mostri giganti, bavosi sdentati con espressioni idiote, o con facce deformi su auto fumanti che davano la sensazione di potenza, di rumore, ruote che sgommavano producendo fumo intenso tanto da sentirne l'odore, bulbi oculari con le ali da aereo del barone rosso, un gorilla con elmetto prussiano che guida un trike con motore flathead, forcella springer e posteriore di una Ford T, con a bordo due amazzoni nude coperte solo di una pelliccia di gorilla scuoiato e con al braccio la fascia con la svastica a modi -SS-, fumetti dove rockabilly con ciuffo a torre di babele girano su leadsled in cerca di guai, scene violente, ed allo stesso momento insolite. Avevamo tra le mani i fumetti di Robert Williams. La sera continuammo a parlare di questi fumetti, eravamo rimasti stupiti. Il custom all'epoca era ristretto ai Chopper e ai Van, parole come Leadsled e Hot-rod non erano sulla bocca di tutti. Quando andavo in Germania compravo anche riviste di auto custom, e iniziai a cercarle anche qua, ma con scarso successo.
Pian piano però il panorama chopper stava resuscitando, ai tempi del 1990 giravo con un BMW R-75/5 del 1971 modificato con forcella Maico da Cross e due tromboni come marmitte realizzate da me recuperando due scarichi di un Suzuki Custom, svuotati e come silenziatore e raccordo collettori i finali a tubo del maggiolone, il serbatoio l'avevo colorato con turchese e verde Metalflake con il logo a teschio con fulmine dei Gratefull Dead in argento (ora appeso nell'officina di Chopworks Torino con stampato sulla lamiera il mio femore destro). Nel luglio 93 un nostro amico, Poldo, andò negli Stati Uniti e riportò un libro che era il catalogo di una mostra chiamata “Kustom Kulture”, lo divorammo con gli occhi, e ritrovammo il collegamento con i fumetti visti ad Amsterdam. Così all'interno del primo Happening del fumetto underground realizzato al C.S.A. Garibaldi di Milano (ormai scomparso) dedicammo una parte della mostra chiamata innocentemente “Hot-rod Art”. Il poster della mostra con sopra un mostro in stile Ed Roth lo disegnò Vandalo; dovevamo capire ancora cos'era realmente tutto ciò, ma ne eravamo molto inebriati, internet ancora non esisteva! Ci documentammo come potevamo ma era ancora dura capire cos'era quel discorso, quei disegni e tutto ciò riguardava quel mondo, un mondo fatto non solo di motori ma anche di inchiostro, disegni, fumetti, quadri... fummo i primi in Italia a parlare di Kustom Kulture. Da quel momento, in ogni happening del fumetto underground, il secondo realizzato allo SQAT.T. di Milano (scomaprso) , ed il resto delle edizioni realizzate al LEONCAVALLO (MI) dedicavamo una parte della mostra alla kustom kulture... è da lì che si accese la miccia a tutto quello che esiste adesso riguardo il Kustom con la “K”. In Seguito, dal 1995, disegnando su Freeway Magazine con l'appoggio di Giuseppe Roncen e Luca Mattioli, anch'essi appassionati di questo mondo fatto di pennelli, matite ed olio motore, pian piano iniziammo far conoscere il tutto alla massa ed ora parlare di hot-rod o kustom kulture in un certo ambiente è normalissimo... ma ci vorrebbe più anima!!!”

Giampo Coppa




Grande Giampo! Vangelo!” (in coro, la Gas Station House.)   

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