lunedì 26 gennaio 2015

Verona. Figo più figo.

Il custom non è solo matematica.
Per certi versi è anche matematica.
Ma nel custom, quando fai il conto, è l'emozione che fa la differenza.

Anche se la matematica è una matrice fondamentale.
Imprescindibile.

Come ha sintetizzato l'artista* sabato sera a cena,
“figo + figo non fa due volte figo, fa cagare.”

Senza mancar di rispetto al lavoro di nessuno, la stragrande maggioranza di quel che c'era mi trasmetteva solo questa sensazione.
“è bello quel manubrio? Si.”
“è bella quella sella? Si.”
“perfetto, li monto insieme.”

No, non è così.

Servirebbe un'APP in cui uno metta la sua foto e la foto del custom che ha fatto.
L'APP dovrebbe solo allestire il tipo tramutando il modo in cui è allestito il custom da lui costruito.
A quel punto, se la moto potesse parlare, quante volte gli chiederebbe “te ci andresti in giro bardato così?!?!?”…


(pic by Icia, mentre ideavamo l'App immaginaria con Supertega, Steve APPA e Frank)

Chi rispetta una certa matematica, raggiunge livelli straordinari.


(pic by Corrado "El Corra")


Come Frank**.
(anche se da sabato sera sta delirando all'idea di costruire inguidabili manubri a nunchaku! ahahah...) 

Larry Watson sarebbe fiero di questo gioiellino verniciato dall'artista.

Poi c'è chi esagera.
E questa volta Ale*** ha esagerato.
Confermando di essere un vero fuoriclasse.

Solo pochi sono fuoriclasse.
Portare il custom a questi livelli ha veramente una connotazione di rarità.
Chi ci riesce ha un rispetto ZEN della matematica custom.
La riesce a portare ad uno stadio in cui nel risultato comanda l'emozione sull'algebra.

Questo provo di fronte a certi custom.
Con gli occhi da appassionato che ha cercato in tutti i modi di documentarsi
per apprezzare questa nobile arte il cui richiamo mi ha attratto alla motocicletta,
davanti a certa bellezza sono veramente emozionato.
Rifletto su quanta passione ci sia voluta da semplice “enthusiast” per riuscir ad apprezzare oggi un digger così.
Su come sia niente di fronte alle capacità che son servite per concepirla e realizzarla, una meraviglia del genere.
La credibilità di questo oggetto è assoluta.
Sarebbe così umano trovarci uno “strafalcione”.
Invece nulla.
Ogni cosa, ogni centimetro, sono perfetti.
Sia del mezzo che della verniciatura fatta da Roby****.


(pic by Roby, con Ale)

Ieri, di rientro, siamo scesi a pranzo a Castel d'Ario, paese natale del “mantovano volante”.

Anche lui era un vero fuoriclasse.
Infatti, come cantava Dalla, anche per Nuvolari valeva una matematica particolare...

“corre se piove, corre dentro al sole, tre più tre per lui fa sempre sette.”

Come quella volta in Germania.
Anche Hitler era andato ad assistere il trionfo della tecnologia tedesca.
Lo davano così per scontato che non avevano preparato neppure il disco con l'inno italiano.
Ma Nuvolari li mise a letto tutti.
E se lo era portato lui il disco, tanto era convinto di non partire battuto.

Questo è l'orgoglio italiano che adoro.
Per questo mi auguro che “Dagger” riesca a partecipare a certi eventi in giro per il mondo.

Per il resto… #hofattolosportperchèèbellostarecongliamici



* Ettore "Captain Blaster"… In Bafantu we trust, 100% Blast!
** Frankino di ChopWorks, venti anni di massimi livelli.
*** Alessandro Pacelli di Kustom Tech
**** Roberto di Custom Design.




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