Big Daddy era un irriverente.
Nemico dell'establishment.
Il custom per lui non poteva che venire dalla strada, teatro dei ragazzini che incarnavano la passione per le modifiche.
Il loro approccio mistico e ribelle era imprescindibile.
Per questo in ogni modo tendeva a scandalizzare i regolari.
Non aveva nessuna chiusura mentale.
La sua biker builder encyclopedia, Choppers Magazine, era una fanzine più illuminata di tante riviste seguite negli anni successivi.
Vendeva toppe naziste ma non si riguardava certo a pubblicare la gente di colore che innovava nel chopper, come Outlaw Al dei Choppers MC Los Angeles, capi dello stile.
In copertina.
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2 mesi fa