martedì 27 marzo 2018

48hours in grazia di Dio.

Venerdì scorso ho rivisto i Giuda live al Tender a Firenze.
Dopo anni sono ancora una garanzia.
La giusta carica per partir sabato verso il primo anniversario del Beer Nest, il covo dei nostri amici The Family a Finale Ligure.

 Sulla statale dalle parti del Passo del Bracco.


Tappa a Varigotti.

Con Marco, allo Stravento a Varigotti.



Intanto allo swap-meet di Vicenza il nostro Zank spacciava noccioline... anche da sgranocchiare.




Al Beer Nest, dove l'accoglienza e l'ospitalità vanno ben oltre le frasi fatte, provare per credere.
GRAZIE ragazzi!

In officina da Dario, Mom's Worry.

A Recco, tappa focaccia obbligatoria.

More pics on Una barba lunga un viaggio.

Domenica, al rientro, con Gusmano Cesaretti, suo figlio Vasco...

... ed Henry, Hopper di Dennis.

A proposito.

Grazie a Seattle Nick abbiamo conosciuto Gusmano, fotografo straordinario, nostro vicino di casa, che dal '63 vive in California.

Gusmano ha curato un documentario sui Chosen Few Mc, il primo club interraziale.


Stay Tuned!


E sabato scorso ha inaugurato una sua mostra fotografica a Porcari, presso la Fondazione Lazzareschi.


Ecco il comunicato stampa.

Il Sogno Americano del fotografo Gusmano Cesaretti 
In mostra alla Fondazione  Giuseppe Lazzareschi gli scatti di Hollywood e quelli, più personali, dedicati alla street photography



Dal 24 marzo al 27 maggio 2018, la Fondazione Giuseppe Lazzareschi a Porcari (Lu) presenta ‘Il Sogno Americano. La Fotografia di Gusmano Cesaretti’, la mostra fotografica, a cura di Riccarda Bernacchi e Lucia Morelli, che raccoglie le opere dell’artista italo americano Gusmano Cesaretti. 



Una selezione di trenta scatti, due sezioni, Gusmano e il cinema e Gusmano e la Street Photography narrano la vita di un fotografo vicinissimo ai grandi del cinema tra cui Michael Mann, Tony Scott e Marc Forster eppure così vicino anche agli uomini più piccoli, non per dimensioni, ma per essere ai margini della società. E’ la sua prima antologica in Italia, ma il fotografo porcarese, nato a Lucca, è molto conosciuto all’estero ed ha viaggiato moltissimo.



Grato a suo padre per avergli regalato la sua prima macchina fotografica, Gusmano Cesaretti emigra agli inizi degli anni ‘60 in America, affascinato dal cinema e dai grandi spazi. Insegue il Sogno Americano ed entra in contatto con il mondo di Hollywood, fino a diventarne attento interprete. Il ragazzo arrivato in America a diciannove anni con una grande passione per la fotografia, oggi è diventato un uomo maturo che vive in quel paese e che torna a casa, per la prima volta in Italia per una personale. 

Gusmano è fotografo di locations, fotografo di scena, produttore, regista di seconda unità. La sua attività di ricerca, di osservazione, di cura del dettaglio prima e durante la realizzazione dei films sono illustrate nella mostra, al piano terra attraverso scatti scelti tra alcuni titoli di Mann: Thief (1981), Miami Vice tv show (1985), L’ultimo dei Mohicani (1992), The Insider (1999), Miami Vice The film (2006), Blackhat (2015). 


Nel piano seminterrato della Fondazione Lazzareschi è idealmente ricostruito lo studio di Pasadena, in California. Il profilo di un uomo tatuato, gli occhi al cielo di una guaritrice messicana, il volto coperto di chi non ha nulla da perdere. Sono istanti fissati sulla pellicola, gli scatti più personali di Gusmano Cesaretti che alla fotografia ha dedicato la sua vita. Le sue foto testimoniano una parte importante dell’East Los Angeles, fatta di cultura di strada e di graffiti. Un patrimonio inestimabile non solo sotto il profilo artistico, ma anche sotto quello storico e documentaristico. 

La storia personale di Gusmano Cesaretti e l’opera artistica sono indissolubilmente legate. Il ‘Picture man’, l’uomo delle immagini, così come chiamano Gusmano nelle periferie, documenta emozioni, relazioni, eventi quotidiani in cui gli esseri umani sono protagonisti.


L’esposizione sarà arricchita da un’importante esclusiva: l’intervista di Gusmano a Michael Mann, appositamente realizzata per questa prima esposizione italiana del fotografo. L’incontro con il regista Michael Mann, di cui Gusmano Cesaretti è, ancora oggi, stretto collaboratore, avviene nel 1979, quando alcune foto di Gusmano vengono pubblicate sulla rivista ‘Picture’ e Mann lo invita sul set di ‘The Jerico Mile’. Da allora diventa personaggio chiave del processo creativo di uno dei più grandi registi americani. Michael Mann lo definisce ‘suo fratello da madre diversa’. 


In mostra anche contenuti video speciali per le due sezioni: da una parte il minuzioso lavoro di ricerca portato avanti da Gusmano e Mann per la realizzazione del film Miami Vice (2006) dall’altra il docufilm Take None Give None, nato nel 2010 da un profondo legame creatosi negli anni tra Gusmano Cesaretti e il Chosen Few Motorcycle Club in collaborazione con il fotografo Kurt Mangum, premiato al Toronto Motorcycle Film Festival per aver catturato luce, movimento e suoni del più antico club motociclistico fuorilegge degli Stati Uniti nel South Central e selezionato nel 2017 al Motoblot Film Festival.
Gusmano Cesaretti sarà presente all’inaugurazione del 24 marzo e parteciperà alle prime due iniziative collaterali: 
  • - STASERA -Martedì 27 marzo h21 ‘SCATTI D’AUTORE. Gusmano Cesaretti e il patrimonio cinematografico’ con Gusmano Cesaretti; Olimpia Niglio, International Counsil on Monuments and Sites, Italy UNESCO Chair University and Heritage; Nicola Borrelli Presidente Lucca Film Festival - Europa Cinema. 
  • Giovedì 5 aprile h18 ‘Omaggio a Gusmano Cesaretti’. Alla presenza dell’Amministrazione comunale di Porcari e dell’Associazione Lucchesi nel Mondo.
  • Sabato 12 maggio, intera giornata. ‘Storie di Strada’ Un workshop fotografico Street di Riccardo Bonuccelli

 Il calendario è pubblicato su www.fondazionelazzareschi.it e www.ventidarte.com 



L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi, vede il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Porcari e, per il suo alto valore culturale, della Cattedra UNESCO Universidad y Patrimonio. A comporre il Comitato scientifico illustri membri: oltre alle curatrici, Riccarda Bernacchi e Lucia Morelli, Nicola Borrelli Presidente del Lucca film Festival e Europa Cinema, Keane artista, fotografo e giornalista, Olimpia Niglio docente universitaria e docente alla Business School del Sole 24 Ore.  Tra i partner della mostra ci sono il Lucca Film Festival e Europa Cinema e il Photolux Festival. 


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Fondazione Giuseppe Lazzareschi - Porcari (LU)
‘Il Sogno Americano. La fotografia di Gusmano Cesaretti’ 
a cura di Riccarda Bernacchi e Lucia Morelli
24 marzo – 27 maggio 2018

Mostra promossa e prodotta da: Fondazione Giuseppe Lazzareschi
Organizzazione: Venti d’Arte associazione culturale 
Comitato scientifico: Riccarda Bernacchi, Nicola Borrelli, Keane, Lucia Morelli, Olimpia Niglio
In collaborazione con: Lucca Film Festiva e Europa Cinema; Photolux Festival
Con il patrocinio di: Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Porcari, 
Cattedra UNESCO Universidad y Patrimonio 
Catalogo Mostra edito da: Maria Pacini Fazzi editore

Per info:
Fondazione Giuseppe Lazzareschi 
Piazza Felice Orsi  – 55100 Lucca tel. +39 0583 298163
cell. 3337355237 - 3297478694
www.fondazionelazzareschi.it | info@fondazionelazzareschi.it
www.ventidarte.com | ventidarte@libero.it 

Orario mostra:
Da martedì a venerdì ore 10-13 / 15-19
Sabato e domenica ore 15-19 
Chiuso il lunedì - INGRESSO LIBERO 



mercoledì 21 marzo 2018

Happy B-day Ottolitri! - 'til the sixties.

Ok che lo sportster festeggiava l'anno scorso.
Ok che Har-Dav festeggia i 115 anni.

Ma quest'anno il compleanno più importante, per me, è il sessantesimo di un pezzo che ha fatto storia, elevandosi ad icona Harley e Kustom.

L'ottolitri da sportster è da sessanta anni sulla cresta dell'onda, tuttora sulla breccia, dove lo metti sta!
Ne ha vista passare di benzina dai rubinetti, vai!
E anche dall'iniezione.
Ha tenuto testa a tutte le tendenze che si sono viste da quando è entrato in scena.
Non dà alcun segno di cedimento... le mode passano, lo stile resta!

Il babbo di questo serbatoio è quello montato dal 1954 sui KR, a sua volta di derivazione dagli Hummer 125, con rubinetto a sinistra.

Nel 1957 esce lo sportster e l'ottolitri sembra starsene da parte per non rubar la scena a questo motore altrettanto epocale.


Forme, estetica e promozione lo ritraggono come un Harley big twin classica del tempo ma più piccola.
Alcuni concessionari lo spogliano ed allestiscono con parafanghi scorciati e serbatoio KR tirando fuori la vera essenza di questa motocicletta.
L'anno dopo la Factory intende il messaggio ed arrivano XLC e XLCH con ottolitri di serie, allestimento day-light, drag-pipes e promozione marcatamente sportiva.
L'ottolitri su sporty fa un ingresso davvero alla grande, accompagnato da una decal tra le più riuscite di sempre.


Nel '59 mantiene lo schema di verniciatura, abbinato ad uno scarico off-road 2 in 1 spettacolare.





Dal 1960 in poi spesso cambia schema di verniciatura e decals, rimanendo fedele a quell'estetica rassicurante con colori pastello spesso abbinati al bianco, anche se sempre promosso in versione racing nel guado o su una ruota.














Nel 1967 lo sporty sbanca la Speed Week di Bonneville come riporta il catalogo dell'anno successivo.



Poi nel '69 arrivano i colori sparkling...



... ed il 24 marzo va in onda il pilot di Then came Bronson che mostra uno sporty in versione custom con ottolitri rosso e decal esoterica. 


Eh già!
Nel frattempo infatti il nostro festeggiato si era iniziato a far spazio nella Kustom Kulture, ritagliandosi un ruolo non da poco in un panorama dominato da serbatoi axed e soprattutto Wassell.







Veniva usato spesso, anche sui rigidi, con monocolore, magari arricchito da un pinstriping, oppure su big twin con verniciatura OEM, come su questi due mezzacci rispettivamente degli Straight Satans e degli Hells.



Ma presto, intorno alla metà dei sixties, iniziarono le decorazioni più articolate, come su questo degli Huns MC So.Cal.


Dean Lanza si accorse subito della potenzialità delle sue forme.




Le sue fiamme su ottolitri sono commoventi.


Intanto dalle party della Bay Area, proprio gli sporty si stavano diffondendo con quello stile Nor.Cal. a me tanto caro e gli ottolitri si preparavano ad entrare negli anni 70 pronti a dominare la questione benza ed a non tramontare mai.


Scallop al Festival di Altamont nel '69.


Con tunnel basso FRISCO style, insuperabile.