Jammin' the Oregon Trail è un magnifico articolo pubblicato su Custom CHOPPER nel marzo 1973, in cui viene descritta la scena chopper che si stava delineando a Portland e dintorni.
Ma la voglio prendere un po' più larga, se no non c'è gusto.
S'era nel vivo del chopper boom, come dice il nostro Jeff McCann, e la California dettava le tendenze. Sulle riviste ogni marchio pubblicizzava il suo stile ed anche se molte chopper parts erano comuni a tanti distributori, gli abbinamenti, le scelte, le verniciature, puntavano ad un obbiettivo ben preciso, come recitava una reclame A.E.E. Choppers Inc., e cioè: distinguersi.
Forse per questo iniziò a diffondersi il detto “all show, no go!”...
Erano molti, infatti, che si distinguevano con ferri rifinitissimi ma che su strada non erano il massimo.
Dalle parti di Frisco, però, lo stile Nor.Cal. vedeva realizzare ferri rifiniti da show con telaio in tinta e niente lasciato al caso ma, allo stesso tempo, motorizzati con meccaniche pompate e ciclistica da guidare.
Allungare le forche era una scelta prima di tutto funzionale per aumentare la luce a terra del telaio, e migliorare la guidabilità con ruota anteriore da 19”. Esteticamente poche fronzoli: linea molto “narrow”, niente sissy bar e manubri spesso di derivazione drag-racing.
Non a caso molti erano anche soliti scendere in pista col prorpio chop sotto il culo.
Moto come Pearls and Ribbons traducono perfettamente questo stile.
Gli avantreni over, spesso over 10” e 12”, si abbinavano a telai stock o con un po' di stretchiata di downtubes ed il serbatoio friscoed contribuiva ad accentuare questa linea impennata ma non eccessivamente.
Proprio vicino al negozio di Ness a San Leandro, Ronnie Nunes e Jim Jeggins mandavano avanti la baracca Century Enterprises.
Pruducevano i telai che poi sarebbero entrati nel catalogo di Arlen (prima che li facesse Jimmy Davis) e le springer strette che tutti attribuiscono a Ness. Venivano dalla scena drag e forse proprio per questo era la meccanica Sportster che prediligevano.
Questi rigidini con tubi inferiori della coda dritti come se partissero dall'attacco del forcellone, erano dei single loop che avevano sviluppato nelle gare di drag. Eccone un esempio usato da un certo Dewayne per costruirsi questo meraviglioso purple scooter.
Le springer strette erano spesso anche il pezzo "protagonista" di molti
sportster “mild custom” fedeli allo stile Nor.Cal., magari con barre rigide Ness, peanut friscato ed un bel paint job.
Barry Cooney era un loro grande amico.
S'era spostato nell'Oregon da San Diego, Ca. e aveva aperto B.C. Choppers a Portaland.
C'era un bel movimento, parecchia gente presa bene e nonostante le molte miglia a nord, l'approccio era molto Bay Area.
Jay era uno di questi e customizzò il suo 900 del '69 con avantreno Century Ent., barre rigide Ness, 16/21, carburatore Lake Injector da 35mm, frisco tank e paint job di Don Pennington su base metallic brown. Semplice maaaa.....
.... e poi arriva il pezzo forte: il 1000 personale di Barry.
Telaio e springer indovinate un po' di chi sono?
Ma c'è un'altra chicca firmata Century, il serbatoio olio “beer keg”, fantastico!
Poi le famose ruote American Racing che il nostro vecchio amico Dick Allen aveva insegnato a tutti a montare sulle moto. Barry le aveva lavorate da sé ma la stessa Century oppure Kosman Specialties di San Francisco le vendevano anche già adattate.
Parafango posteriore sporty allargato, snellito e paint job strepitoso di Arlen Ness.
Quanto al motore, una bella pompatina, S&S e scarichi da paura B.C. Choppers.
Giusto per scendere in pista e fare un rispettabile 12.40 a 106. Show, Go and Blow for anyone!
e proprio dalle moto Nor.Cal. nacquero i diggers, che pare stiano tornando ferocemente alla ribalta.
Qualcuno infatti, invece che in alto per ottenere quella linea impennata ma non troppo, pensò di farla in avanti la stretchiata....