finivano gli anni '90 e Babbo Natale, con un paio di giorni di anticipo sulla festa del panettone, ci portò una pezza da cucire sul gilet, a cui mi sento ancora molto legato, nonostante siano tanti anni che quel gilet riposa nell'armadio e la storia che rappresenta, oggi sia solo una storia passata, un bel ricordo.
la scena radunistica italiana era al massimo, anche se i numeri di certi eventi più grandi erano già in calo rispetto alla metà degli anni novanta.
le feste indipendenti, di club e gruppi, dove andavo io quasi ogni fine-settimana avevano una matrice marcatamente radunistica piuttosto che kustom come s'intende oggi. ma c'erano occasioni in cui il parco moto era da infarto. due nomi per tutti, il Rollin' Cows dei Kanisters a Cuneo e il mitico Wild Life Run dei BTBW a Fimon, dove se ti volevi fare un'idea di come andavano le cose, bastava che ti prendessi una birra e ti sedessi sul ciglio a guardare...
noi si chiamò il nostro primo party nell'autunno del 2000, piovve di brutto ma fu una gran bella festa. si girava e quindi le presenze non si fecero aspettare.
ma è quella che ci sarebbe stata un paio di mesi dopo, sempre in Toscana, la festa che fu teatro di un riuscito connubio tra cultura kustom e radunismo, una discreta novità considerato che si presentava come fiera, non motoraduno, ma dietro non c'era un ente di tipo commerciale.
il Motley Bike Show, organizzato dai gruppi toscani riuniti nella B.U.T., fu una fiera semplice di due soli padiglioni, con qualche banco di pezzi usati, gli stand di chi trovavi ogni sabato ai raduni ed un area dedicata al kustom.
Giampo esponeva un bel po' di roba, libri poster quadretti handmade, il Ciste vendeva un sacco di magliette e stampe di Coop ed Ed Roth, che non trovavi proprio facilmente.
e poi c'erano i tre pinstriper che oggi non possono mancare...
Ricky era insieme ai ragazzi di House of Kustom, che per primi aprivano la scena ai V8 esponendo un paio di blocchi, Custom Design aveva una Ford Capri, se non ricordo male, tirata davvero a lucido.
e mi ricordo di una chiaccherata con il Capitano (Blaster) che mi spiegava come, fiero dell'approccio italiano nel fare le cose, aveva inteso cantarle con eleganza a Craig Fraser, dicendo "non mi pare che qui si cucinino dei cattivi hamburgers" nell'intervista che pochi mesi prima era apparsa su Freeway.
C'era l'organizzazione che bastava, niente di soffocante.
Ad una cert'ora mi fa Giampo "cazzo, mi hanno chiamato dei ragazzi della tua zona (Nievole Valley Power!!!) che han suonato ieri sera al Jack the Ripper, sono in strada che rientrano da Verona, farebbero volentieri qualche pezzo, se è fattibile tra un paio d'ore sono qui."
non li conoscevo ancora, i Creepled Dicks, avevano già alle spalle anche qualche data in California con tanto di flyer del mini tour disegnato dai ragazzi di FireHouse Kustom, ma si trovò subito un'oretta per farli suonare prima delle altre band in programma... grandi, incendiarono la scena.
una bella fetta del merito del successo, per niente scontato considerando che Venturina è in mezzo al nulla della maremma, fu senza dubbio della Barbara di Firenze, allora degli Stray Dogs, che purtroppo qualche anno fa' ci ha lasciato e voglio ricordare con affetto sincero.